Gli spazi avrebbero dovuto essere accoglienti e funzionali, una sala meeting con luce naturale, un back up nel caso non fossimo riuscite ad organizzare l’attività di teambuilding all’esterno causa maltempo, delle aree adeguate per consentire agli ospiti di non disperdersi troppo ma di trovare dei piccoli angoli dove poter fare videochiamate di lavoro in tranquillità durante la permanenza. Il gruppo è un gruppo giovane, affiatato che abbiamo già avuto modo conoscere in questi anni. Questo è un vantaggio, anche lavorare con persone che hanno riposto fiducia in te e che ti riscelgono ti spinge a fare sempre meglio, ad alzare l’asticella.
Le due mattine del giorno 1 e del giorno 2 sono dedicate ai lavori in sala. Il midollo dell’evento, la parte “lavorativa e seria”, tutto deve filare, dalla regia, allo streaming, al servizio di traduttori alle pause. Dopo il lavoro allora ci si concentra sulla attività di teambuilding e sulla cena di gala (l’utima sera che gli ospiti attendono sempre con curiosa trepidazione facendoci mille domande ma tutto è tenuto segreto fino all’ultimo.
Ogni tanto siamo felici che il cliente si sia fidato, in questo caso di aver scelto, per esempio la location per la cena di gala in un luogo un po’ meno pettinato e scontato. Ne è nata una bellissima festa in bianco in uno dei locali più esclusivi della costa.
L’attività di teambuilding invece che abbiamo organizzato in una mezza giornata ha tenuto conto degli aspetti che il cliente ci aveva segnalato: inclusione, via le gerarchie, e divertimento! Con una numerica cos’ elevata abbiamo diviso gli sopiti in gruppo e qui abbiamo chiesto aiuto al nostro contatto interno che meglio conosce i propri collaboratori. Perchè una attività sia vincete bisogna partire dal comporre le squadre nel modo più equilibrato possibile: un leader, uno schivo, un empatico etc.. Abbiamo scoperto una Malaga inconsueta e storica con una attività che ha portato le squadre a girare per le vie, superare delle prove e mettersi anche alcune volte in ridicolo, una delle chiavi era infatti quella di uscire dalla propria comfort zone e se necessario chieder aiuto ad un collega. Solo insieme si raggiungono gli obbiettivi.
Alla conclusione, il team vittorioso ha riscattato i propri punti in Euro e devoluto una notevole somma ad una associazione che avevamo presentato all’inizio di questa avventura al board dicendo: sarebbe bello che l’azienda lasciasse un segno positivo dell’accoglienza e del passaggio in questa località, così si è scelta l’associazione ecologista “ASOC. DE .MONITORES MEDIOAMBIENTALES ALMIJARA” che si è presa l’incarico di ripiantare degli alberi in una zona del territorio che aveva subito un disastroso incendio. Il problema degli icendi è infatti un disastro ecologico che di anno in anno si ripete in molte zone della Spagna.